TELEVISIONE 2004 - SOGNI

2004 - Sogni

Programma in onda su Raiuno il Sabato sera alle 20:50 dal 7 Febbraio 2004 al 27 Marzo 2004, in 7 puntate.

Autori: Ivano Balduini, Alessandra Bisegna, Raffaella Carra', Fausto Enni, Sergio Japino, Ernesto Marra, Antonio Miglietta, Walter Santillo.

 Condotto da Raffaella Carrà

Scenografia di Mario Catalano

Costumi di Gabriele Mayer

Regista delle storie filmate: Maurizio Amici

Produttore esecutivo: Roberto Pintini e Debora Profazi

Regia di Sergio Japino

Sigla iniziale: "Vuol dire crescere (Baldoni - De Stefani - Carella - Venditti)



Dall'Auditorium Rai del Foro Italico in Roma Raffaella Carrà conduce questo nuovo show, la cui idea nasce da un format francese dal titolo "Le rêve d’un jour". Il tema principale del programma è, come suggerisce il titolo stesso, il "sogno da realizzare". Ancora una volta grande spazio per le emozioni, protagoniste come in "Carramba che sorpresa", ma in modo diverso. Stavolta non ci si limita infatti a riunire persone lontane da troppo tempo, ma si realizzano, grazie all'aiuto di un complice, i sogni di persone comuni compresi quelli ritenuti irraggiungibili.

Il nuovo varietà cavalca i desideri della gente comune: dalla ragazza che sogna di partecipare al gran ballo delle debuttanti, alla bambina che fantastica di farsi un bagno insieme ai delfini in un mare cristallino.

Nel corso della trasmissione i telespettatori possono telefonare al numero in sovraimpressione, scegliendo un sogno tra quelli proposti, con la possibilità di poterne realizzare uno identico.

In ogni puntata vengono trasmessi alcuni filmati relativi ai sogni che hanno potuto realizzare i telespettatori scelti dalla redazione

Insomma, sogni piccoli e grandi che i telespettatori sperano di vedere avverare. Dice Raffaella durante l'allelistimento del programma:

"Il progetto è a buon punto, ma devo essere tranquilla su tanti aspetti".

Un fatto è certo: «Carramba che sorpresa!» non c' entra niente. Si tratta di un programma cosiddetto di «emotainment», una sorta di compromesso tra l'intrattenimento puro e lo spettacolo basato sulle emozioni delle persone e verranno accettate solo un certo tipo di proposte. Spiega Raffaella:

«Qui non ospitiamo la ragazzina che sogna di cantare oppure di incontrare Michael Jackson o Bobo Vieri. Non avveriamo il sogno che può avere qualcuno di comprarsi una Ferrari, perché non ci interessa alimentare il consumismo. Soprattutto non raccontiamo storie di ricongiungimenti familiari. Cerchiamo invece quei sogni che si annidano negli angoli più segreti dell' animo»

In questo programma Raffaella si limita a presentare,senza cantare nè ballare, ad eccezione della splendida sigla iniziale "Vuol dire crescere" scritta per Lei da Antonello Venditti.

Intervista a Raffaella: Come nasce "SOGNI"?

Come nasce "Sogni"?
Questo programma è una grande sfida. Se un progetto non mi emoziona fino in fondo non lo prendo in considerazione: come tutte le donne sono un'istintiva, se dovessi sbagliare sbaglierei amando quello che faccio. L'idea di realizzare un "sogno" in un momento come questo, in cui la televisione, come il mondo, è aggressiva e piena di violenza mi ha subito attratta; credo sia bene poter aprire un varco alla fantasia.

L'idea nasce da un format francese, quali sono le differenze?
Il programma francese "Rêve d'un jour" va in onda una volta al mese, con sette mesi di preparazione, noi faremo una puntata a settimana con una preparazione di un mese e mezzo: ciascun autore - che ringrazio per il lavoro immenso e prezioso - segue un sogno e realizza un vero e proprio film. è un'operazione complicatissima, un format davvero particolare, un po' magico, non ci sono ospiti, non è il classico show.

Che cosa affascina maggiormente Raffaella Carrà?
Vado a prendere i sogni nelle case della gente, è sorprendente. Mi piace molto scoprire cosa c'è nel cuore delle persone. Non capisco chi usa personaggi taroccati in tv. La magia è incontrare persone vere; la mia bellezza è andare a vedere le cose da dentro, non mi accontento della superficialità, forse perché sono bolognese, forse perché ho fatto l'attrice. Per me è molto importante l'interiorità.

Qual è il sogno di Raffaella Carrà?
Il mio sogno personale rimane la salute, sembra una frase fatta ma è così. Sono stati due anni un po' difficili per me e per le persone che amo. Quando si comincia a girare per ospedali si capisce che la salute è fondamentale.

La Rai celebra 50 anni: molte tue trasmissioni ne hanno fatto la storia. Qual è quella a cui sei più legata?
Come faccio a scegliere un programma? Sono stati tutti importanti. Soprattutto sono contenta di non essermi montata la testa, ho molta autoironia. Bisogna essere sereni con se stessi per fare questo lavoro. è stato un continuo sorprendermi, e questo è il massimo: gioire di una piccola o di una grande cosa significa vivere.