Il titolo e lo e spunto del varietà erano ispirati alla canzone “Agata!”, scritta nel 1937 da Giuseppe Cioffi e Gigi Pisano per Leo Brandi e portata al successo da Nino Taranto, di cui divenne un cavallo di battaglia. E proprio Nino Taranto in "Io, Agata e tu" affianca Nino Ferrer; i due si contendono le grazie di una splendida ragazza, Isabelle Valvert, che interpreta la parte di Agata. Raffaella Carrà, si esibisce in ogni serata con un numero di tre minuti tutto per lei e questo suo spazio le darà il primo grande successo televisivo. Le note della sigla, Viva la campagna, cantate da uno scatenato Ferrer, sono rimaste il simbolo di quel 1970, e di questo fortunato e innovativo progamma di varietà.
Negli Sketch con Nino Ferrer e Nino Taranto Raffaella è la giovane attrice che recitò già in alcuni film, in teatro e in qualche serie TV ma in quei tre minuti solo per lei esplode tutta la sua forza... Canta e balla con un energia mai vista prima in televisione dando tutta se stessa, si muove in modo forse un pò scoordinato dai capelli fino alla punta dei piedi lanciando un nuovo stile di showgirl, scattante e moderna. E' il suo primo vero successo televisivo! Riesce a creare una strana e magica reazione chimica che ipnotizza il pubblico non abituato a quelle movenze riscuotendo simpatia e interesse. Quei famosi tre minuti cambiarono la sua vita e lo stile della televisione italiana...ma questo era solo l'inizio!
Raffaella ricorderà successivamente questo programma:
"Affrontai quell'impegno
con entusiasmo, ma chiesi tre minuti per ballare alla mia maniera,
un tipo di danza diversa da quello che i telespettatori erano
abituati a vedere. Arrivai così, come un proiettile, spettinata
e scatenata. Diversa dalle altre ballerine." (Sorrisi e canzoni,
n°2 - 1987)
"La mattina dopo la mia prima apparizione televisiva in "Io,
Agata e tu", mi telefona mia madre. Dice: "ho visto una ballerina
straordinaria ieri in televisione. Bravissima".
Le rispondo: "Ma
ero io!". "Come tu?" ribatte lei. Non mi aveva riconosciuta..."
(l'Espresso, n°30 - 1999).