PRESENTAZIONE
dell'album "Replay"
Roma -
Forum Music Village (Piazza Euclide, 34) - 15/11/2013
Una Raffaella raggiante e incurante dei sua età splendidamente portata,
si presenta ai fotografi e alla conferenza stampa di Roma di venerdì
15 novembre per presentare il suo nuovo disco: “Replay”: tredici
anni dopo il suo ultimo album di inediti. Un disco che rappresenta
più di una novità per la soubrette, sopravvissuta alle mode e agli
stili negli anni, dove il vero stile è sempre stato riconoscibilmente
il suo.
L’album, che uscirà il 19 novembre 2013, è stato realizzato com
le collaborazioni di Gianna Nannini, Gatto Panceri, Cristiano Malgioglio,
Vincent Degiorgio (produttore N-Sync e Caro Emerald), Max Bottini
(Gabin) e Peppi Nocera.
Un disco cantato in inglese, italiano e spagnolo dove la Raffaella
non finisce mai di stupire, proponendosi in chiave pop dance ma
dove si può un po’ ritrovare la Carrà che si conosce, una versione
“up to date”, aggiornata e modernissima come ama definirsi lei stessa.
Un’altra novità dell’album è quella produttiva e distributiva. Max
Moroldo, il produttore esecutivo dell’intero progetto, fondatore
e amministratore di DIY, casa discografica indipendente del disco,
e fondatore e presidente di Made in etaly, distributore digitale
indipendente, rivela come questa sia stata un’avventura non facile:
«Raffaella Carrà debutta su un’etichetta indipendente e l’album
va in streaming su Cubomusica. C’è anche la possibilità del pre
– ordine dell’album in digitale, inoltre in download digitale su
varie piattaforme è presente anche la versione spagnola di Toy Boy.
In questo progetto c’è la grande forza, passione, energia e divertimento
di Raffaella. E’ comunque un record nelle classifiche web per il
genere dance, l’album è arrivato al quinto posto in Spagna e all’ottavo
posto in Argentina». «Tutto questo senza aver fatto promozione e
senza muoversi da qui, è il bello di internet.» commenta divertita
Raffaella. Un divertimento confermato da Stefano Magnanensi, supervisore
artistico dell’ album: «Abbiamo ascoltato centinaia di pezzi. Anche
quelli che non ci piacevano, ci siamo divertiti a commentarli. Noi
abbiamo avuto la fortuna di lavorare con Raffaella e di fare i pezzi
che ci sono piaciuti. La finalità del disco era partita per divertimento,
non avevamo ansia di vendite; quella la lasciamo tutta a Moroldo
che ha prodotto. Noi abbiamo fatto la parte divertente. Poi sono
orgoglioso per aver fatto scrivere il primo testo della sua vita
a Raffaella, che è Toy Boy che ha scritto sia in italiano sia in
spagnolo.(Ma non è così ndr.) Lei si è divertita, all’inizio aveva
paura, è venuto un pezzo molto carino su un tema abbastanza attuale.
Poi c’è il testo spagnolo di Replay, che ha il titolo di: Fernando,
una quasi traduzione curata da Raffaella.».
Raffaella Carrà spiega il suo ritorno, prendendosi in giro: «Sono
perfettamente cosciente che non era un’esigenza così impellente
avere in circolo un album della Carrà. Però è nato in un modo così
strano e fortunato. Replay è la prima canzone che mi hanno fatto
sentire ed è un pezzo che mi è piaciuto moltissimo, più che per
cantarlo, per danzarlo; perché come mi definisco sempre sono una
“cantante da vedere”. Il “Tuca Tuca” o “Rumore” che ho ricantato
a Bologna per la mia terra, la Romagna, sono più interessanti da
ascoltare se mi vedi muovermi e ballare. “Replay”, come dice il
titolo, è per me una rinascita. A The Voice ho cantato alcuni miei
successi per sostenere e condividere la mia gioia coi ragazzi della
mia squadra e se rifaccio la seconda edizione mi sono chiesta: “E
ora cosa canto?”».
L’interprete entra anche nelle dinamiche e motivazioni del disco:
«Non voglio certo fare la Britney Spears del momento. Per la prima
volta non m’interessano le classifiche, l’ho fatto con l’entusiasmo
della totale libertà. C’è una scelta di brani dance insieme ad altri
più intriganti. Sono stata fortunata perché ho incontrato Gianni
Bini che ha fatto degli arrangiamenti con dei musicisti formidabili.
In più ho avuto la ciliegina sulla torta, Gianna Nannini, che quando
è venuta a cantare a The Voice mi ha detto: “Oh via! tu fai un album!”
Io non sapevo ancora se fare l’album, io canto spesso nei programmi,
ho già girato in tutto il Mondo col canto e i concerti ma pensavo
che adesso basta, ho pure un’età. Ma lei mi fa: “Ed io ti scrivo
un pezzo fortissimo” (Cha Cha Ciao, ndr.). Ha scritto il testo,
la musica, l’ha prodotto e poi è venuta a sentirmi cantare in sala
d’incisione. Ed io non finirò mai di dirle grazie perché ha dato
lustro a questo album in maniera totalmente naturale e generosa,
perché la cosa è partita da lei, io non ho chiesto nulla.»
Gianni Bini produttore di “Replay” e produttore di musica dance
e remix per artisti internazionali del calibro di: Jamiroquai, Simply
Red, Whitney Houston, Diana Ross e Vasco Rossi, rivela: «Ho curato
gli arrangiamenti con una grandissima agitazione prima e con una
preoccupazione dopo perché io vengo dal mondo della musica elettronica
e dance e dovevamo verificare, non avendo mai collaborato, se le
mie idee venivano anche sposate da Raffaella che doveva poi cantarle.
Devo dire che con lei non c’è mai stato alcun problema. L’avventura
è stata veramente fantastica. Il rischio era che essendo Raffaella
un personaggio così conosciuto, lei porta il mio concetto di produzione
musicale a un vastissimo pubblico; quindi la paura poteva essere
di non accontentare tutti. Ma come ha detto Raffaella, lei si è
sentita di fare subito una cosa libera dal vincolo della classifica.
E’ stato questo che ha reso il compito molto più facile. »
Sulla libertà di questo disco continua Raffaella: «Non rinnego assolutamente
e ringrazierò sempre i pezzi che Boncompagni, Bracardi, Ormi hanno
scritto per me in tutti questi anni, perche se Bob Sinclair che
è uno di adesso, come si dice “up to date”, prende il mio: “A Far
l’amore comincia tu”, lo remixa, facendone un nuovo successo, vuol
dire che quel pezzo ha una magia che non è tramontata in tanti anni.
Questo disco che ho fatto oggi non toglie nulla a quella esperienza
straordinaria. Ma le case discografiche quando fai un album, almeno
ai miei tempi, volevano delle cose precise, dovevi fare questo e
non dovevi fare quello. Invece Moroldo è fantastico: si fa quello
che ti pare. Replay è la libertà. Così si lavora in modo più leggero,
ti diverti molto di più e non hai le preoccupazioni che hai quando
sei in carriera.»
«Gli autori che hanno partecipato all’album si sono messi a disposizione
per fare un album che fosse spontaneo e non avesse un genere musicale
concordato. Fortunatamente anche le classifiche ci stanno dando
riscontro positivo.» Aggiunge Moroldo.
Raffaella Carrà parla del suo ruolo nello spettacolo: «In Italia
sono soprattutto un personaggio televisivo. In Spagna e negli altri
Paesi sono considerata una cantante. A The Voice mi piaceva non
essere la protagonista. Ero il coach e voglio aiutare i ragazzi
a emergere e spero che qualcuno dei ragazzi arrivi al vero successo.
Cantare è un completamento della mia espressione cui si aggiunge
il movimento e la danza che mi danno un rapporto fisico con le persone.
Una showgirl canta, danza, e comunica, per questo fare la cantante
pura non è da me. So di non avere la voce di Mina ma se vado in
giro senza trucco, con gli occhiali e vestita normalmente mi riconoscono
dalla voce, allora forse la mia voce ha qualcosa di riconoscibile
e personale»
Max Moroldo affronta il discorso della pirateria digitale: «Lo streaming
consente di abbattere i costi e di abbattere le barriere della pirateria.
Se scarichi la musica, questa non è gratis ma qualcuno paga per
te. La musica deve continuare ad avere un valore. La pirateria contribuisce
a non far crescere gli artisti emergenti». Fa eco la Carrà: «Scaricare
un album da internet costa molto meno che avere l’oggetto in sé
ma pagare venti o trenta euro un cd è una follia.» Interrompe Moroldo:
«Replay infatti costa molto meno: 12,90 € mentre in pre – ordine
su iTunes, 7,90 €». «Così si deve fare. Se il disco costa meno»,
continua Raffaella, «il disco si vende, il produttore rientra nei
costi e guadagna e magari, dopo averlo fatto con una famosa, poi
rischia con un giovane talento.»
Le prime quattro tracce dell’album hanno un suono decisamente dance:
Replay, Hold me, Fun Fun Fun e Keep on, quest’ultimo un pezzo dai
risvolti funky con la partecipazione vocale di John Biancale. Altri
pezzi ricordano maggiormente la Carrà che si conosce, a partire
dal pezzo scritto da Gianna Nannini: Cha Cha Ciao col suono che
ricorda la disco anni settanta e il testo che invita a cogliere
l’energia della vita. Gatto Panceri con la sua Mi Troverai dà un
brano d’amore avvolgente e ritmato con un’ andamento metrico che
ricorda, in modo raffinato, una sigla a metà tra quella di un varietà,
che potrebbe essere della Carrà, e quella di un cartone animato.
Il Lupo, con testo di Cristiano Malgioglio, è un tango che riprende
le tematiche di amore sensuale care all’autore. Qui l’amante è paragonato
addirittura a un lupo. Il pezzo ricorda anche un altro dell’autore,
cantato recentemente da Mina: Carne viva.
Vengono fuori alcune curiosità sulla produzione del disco, dove
scopriamo che Raffaella Carrà collabora anche come autrice, sua
infatti è la versione spagnola di Replay, dal titolo Fernando, e
il testo di Toy Boy: «Toy Boy l’ho scritta pensando al gossip che
c’è in Spagna. Molte donne, non solo famose, hanno un amante molto
più giovane di loro. L’ho scritta pur non sentendomi sicura come
autrice di testi. Ho pensato a come non offendere nessuno scrivendo
di queste donne che stanno coi giovani che hanno i loro motivi per
stare con donne mature. Allora sono partita da una cosa più gentile:
una delusione d’amore col marito. Quindi questa donna si rifà con
uno più giovane. Avviso questa donna matura a stare attenta al pericolo
di farsi prendere dai sentimenti ma anche di lasciarsi andare e
godersi la vita.»
Tra i brani c’è anche Il Grande Boom, con un testo che ricorda i
personaggi che hanno reso grande l’Italia, con un po’ di nostalgia
per un’ Italia che non c’è più e una riflessione sull’incertezza
del Paese, che recita così: “Nilde Iotti sobria, elegante nel suo
tailleur; Olivetti genio di un’Italia che piace a me; Ungaretti
spiega e illumina l’immenso cos’è; ora siamo fritti e mi chiedo,
ma l’orgoglio dov’è?”. «Il testo di Peppi Nocera è fortissimo, il
finale l’ho voluto mettere proiettato avanti, in positivo, nel futuro,
poiché possiamo e dobbiamo reagire perché l’Italia esca da questo
stallo, non stare fermi.» Commenta la Carrà. E’ un testo in cui
ci si compiace con la divertente autocitazione di una nota sigla,
nel pezzo che fa: “Voglio vedere l’amore per l’Italia da Trieste
in giù, perché non se ne può più”.
Si riesce anche a scucire qualcosa sui suoi prossimi progetti: «Penso
che rifarò The Voice che mi emoziona. Per Sanremo come ospite ho
detto quasi di sì. Fabio Fazio mi aveva chiamato per la Festa dei
sessanta anni della televisione italiana. Glielo devo e mi fido
di lui come di Luciana (Littizzetto ndr.) e di Claudio Fasulo, come
autore e capo-struttura. Una canzone dell’album sì che la canterò
e poi si parlerà di televisione in maniera molto scherzosa e ironica.
Io ho bisogno del sostegno di poche persone, prima di dire di sì
ad un progetto, poi vado come una freccia. Al momento non sento
l’esigenza di fare un programma mio. Vediamo. Se nasce, si può fare.
Io decido al momento» Alla domanda se farebbe un concerto evento
alla maniera di Celentano e Morandi all’Arena di Verona, Raffaella
abbozza: «In teoria mi piacerebbe, già mi hanno convita a fare questo
disco ma volete capire che io volevo andare in pensione? Ci Penso.
Sono obbligata a lavorare sempre. Finché ce la faccio…» Dalla sua
energia e dalla freschezza del disco sembra che la Raffaella nazionale
abbia ancora tanto da dare…a grande richiesta del suo pubblico.